Dopo aver subito per parecchi anni continui abbassamenti di tensione, una famiglia messinese, stanca sia delle disfunzioni del sistema elettrico, che dei danni arrecati ai propri elettrodomestici, si è rivolta alla nostra Associazione.
Il primo step è stato quello di richiedere al Distributore locale di energia elettrica l’esecuzione di una verifica strumentale della tensione di alimentazione.
Avete mai fatto caso a come talvolta la luminosità di una lampadina cambi improvvisamente? Quel cambio di intensità è dovuto ad uno sbalzo di tensione. La tensione normalmente prevista per una rete elettrica prevede un margine di tolleranza che DEVE rientrare in determinati standard: in pratica, se la tensione supera i limiti della tolleranza ammessa, si parla di sbalzo di tensione.
Generalmente tutti gli apparecchi elettrici ed elettronici subiscono degli sbalzi di tensione, ma se la frequenza o la violenza di questi sbalzi è notevole si rischia di mandare in tilt gli elettrodomestici (dalla rottura di un hard disk del pc a quella di un televisore, o ancora al danneggiamento di linee telefoniche e di rete). I danni conseguenti e connessi possono essere tanti, ed è giusto che vadano risarciti, qualora la colpa sia imputabile alla società erogatrice del servizio elettrico.
E’ proprio questa, infatti, la principale responsabile della buona gestione del servizio e del suo corretto funzionamento. Certo, non bisogna confondere uno sbalzo di tensione di durata inferiore al secondo (di norma senza conseguenze), o l’interruzione dell’erogazione elettrica programmata dal fornitore, e quindi annunciata (nel caso di lavori di riparazione, ad esempio), oppure senza preavviso, se causata da eventi inattesi, con l’improvviso aumento del voltaggio, che rappresenta uno degli sbalzi di tensione più rischiosi (chiamato anche sovracorrente).
Tornando al caso della nostra famiglia, dalla verifica effettuata dal Distributore locale è emerso che il valore della tensione di alimentazione non rientrasse nei limiti di variazione previsti dalla normativa vigente, pertanto la stessa società si impegnava ad effettuare gli interventi di ripristino del valore corretto della tensione di fornitura entro 50 giorni lavorativi. Purtroppo questa scadenza non veniva rispettata, con grande delusione da parte dei consumatori, ancora una volta abbandonati ai loro disagi.
UNC Messina a quel punto si è mobilitata al fine di sollecitare gli interventi promessi, chiedendo spiegazioni sui motivi della mancata esecuzione, ma anche allo scopo di riconoscere ai consumatori l’indennizzo spettante in casi come questi, previsto dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas.
In definitiva, la nostra battaglia è servita a risolvere del tutto i disservizi lamentati dal cliente (ad oggi infatti sono stati eseguiti tutti gli interventi necessari, ripristinando i valori corretti della tensione di fornitura), ed a fargli accreditare l’indennizzo automatico per il mancato rispetto dei livelli specifici di QUALITÀ definiti dall’Autorità.