A decorrere dal 25 febbraio, i pendolari potranno usufruire degli sconti sui pedaggi autostradali previsti dal Ministero dei Trasporti. Accedendo al sito Telepass è, infatti, possibile richiedere l’agevolazione, previa registrazione, ovvero ovvero compilando il modulo disponibile presso un Punto Blu/Centro servizi delle società autostradali aderenti all’iniziativa. L’agevolazione è applicata per un massimo di due viaggi al giorno, compresi i festivi, ed è riservata a persone fisiche titolari di un contratto per l’utilizzo dell’apparato Telepass (in particolare Telepass Family e Telepass Business), ovvero ai possessori del Telepass ricaricabile, e non è in ogni caso cumulabile con altre iniziative «promozionali» adottate dai singoli gestori.
L’ agevolazione consiste nella riduzione del pedaggio, applicata in misura progressiva, da un minimo dell’1% (in caso di 21 transiti in un mese) fino ad un massimo del 20% (in caso di 40 transiti in un mese), e rivolta ai soli proprietari di vetture, moto o scooter o comunque mezzi che rientrano nella categoria A con un tetto di percorrenza giornaliero di 100 km fra andata e ritorno.
Sino a 20 transiti mensili non viene applicato nessuno sconto. A partire dal 21° transito, lo sconto sarà pari all’1% su tutti i transiti effettuati e crescerà linearmente (2% del pedaggio complessivo per 22 transiti effettuati, 3% per 23, e così via) fino al 20% del pedaggio complessivo che scatta al 40° transito. Dal 41° transito e fino al 46°, lo sconto sarà sempre del 20% su tutti i transiti effettuati. Per i transiti successivi al 46° si pagherà la tariffa intera.
(Clicca qui per consultare l’elenco delle tratte dove valgono gli sconti)
Lo sconto verrà calcolato al termine del mese in cui vengono effettuati i transiti ed applicato nella prima fattura successiva, mentre l’agevolazione sarà retroattiva, cioè partirà dal primo giorno del mese in cui viene fatta la registrazione.
Anche se la misura è stata varata per cercare di frenare i tradizionali aumenti dei pedaggi autostradali di inizio anno, è evidente la presenza di forti restrizioni in termini di limiti chilometrici, penalizzando i pendolari che affrontano maggiori spese superando il tetto di percorrenza giornaliero di 100 km, e di tratte tagliate fuori dal provvedimento.
“Apprezziamo – afferma Antonino Armao, esperto dei diritti dei contribuenti dell’Unione Nazionale Consumatori – che il Governo abbia approvato delle misure che favoriscano chi è costretto a percorrere molti chilometri per raggiungere il posto di lavoro, ma l’impressione è che questa novità cambi ben poco nell’economia domestica di chi lavora lontano da casa“.
“Molti consumatori – conclude il Segretario generale Massimiliano Dona – ci hanno scritto per avere chiarimenti in merito, esprimendo il loro rammarico per una novità che sembra avere più peso mediatico che rappresentare una reale agevolazione; vien da chiedersi se è davvero il caso, in un momento come questo, di creare lavoratori di seria A e di serie B“.